Quando sulla riva verrai… troverai il Color Fest, un festival che in questa sua tredicesima edizione ha avuto la consacrazione definitiva sul podio dei grandi festival musicali italiani.
Della line up dettagliata vi avevamo già detto nella presentazione che trovate a questo link.
E all’indomani del festival, svoltosi dal 12 al 14 agosto sul Lungomare Falcone Borsellino di Lamezia Terme, proviamo a tirare un po’ le fila del discorso iniziato e, soprattutto, mostrarvi alcuni dei suoi momenti più significativi, grazie agli scatti di Pasqualino Caparello (aka LeCap).
UN FESTIVAL DA RECORD, ANZI DUE
Diecimila presenze in tre giorni, in una zona periferica come quella calabrese, in cui la fame di musica e novità sta finalmente avendo il suo pane, se non quotidiano, almeno periodico. Una line up ricchissima e molto varia, che ha permesso ad un pubblico molto differenziato di godersi i propri beniamini in un’atmosfera molto accogliente.
La nuova location del festival, la Riviera dei Tramonti sul lungomare di Lamezia Terme, si è rivelata molto funzionale, con la pineta ad accogliere live e dj set (su tre palchi differenti) e diversi spazi ricreativi. Tra questi il mercatino vintage e uno spazio per le attività dedicate ai più piccoli.
Il main stage è stato, invece, posizionato dritto verso il tramonto sul Mar Tirreno, nel punto in cui all’orizzonte è possibile scorgere la sagoma dell’isola dei Stromboli. Uno scenario mozzafiato senza alcun dubbio.
Nei pressi dell’arena principale, sono stati allestiti inoltre uno spazio lettura gestito dal Sistema Bibliotecario Lametino e uno spazio espositivo. Così, tra le tante attrattive proposte oltre la musica, è stato possibile ammirare anche le foto dell’artista Ivana Russo, grazie all’installazione denominata “Desert“, organizzata da GAIA – Galleria d’Arte Indipendente e Autogestita . Nelle foto retroilluminate il corpo femminile si fonde e si confonde con il deserto, in un continuo rimando tra arte e natura, spirito e carne.
L’organizzazione del Color Fest nel suo complesso è stata impeccabile, con una time table che ha spaccato il minuto. Una caratteristica questa a cui il festival ci ha, in effetti, abituato sin dalle prime edizioni. Ed anche in situazioni di emergenza la crew del festival è riuscita a trovare la soluzione migliore. Ad esempio, il live degli headliner del 14 agosto, Dov’è Liana, è saltato all’ultimo minuto, a festival iniziato, per un problema di salute di uno dei componenti della band. Ma nonostante i tempi così ristretti, in meno di 24 ore è arrivato l’annuncio della sostituzione, molto apprezzata, dei Dov’è Liana con il duo Mind Enteprises.
E molto spazio è stato dato in questa edizione alla musica dance e all’elettronica con la presenza, inoltre, di Mace e Populous, e con due palchi aggiuntivi nei Lidi appena fuori l’area del festival. È stato qui che il pubblico più agguerrito ha potuto scatenarsi prima dell’apertura dei cancelli e poi alla chiusura, fino a notte fonda.
Ad arricchire le proposte dance sono stati gli immancabili dj set di Fabio Nirta, Daniele Giustra e Vagliolise che, come di consueto, non si sono risparmiati nell’elargire l’energia necessaria a mantenere sempre alta l’attenzione dei partecipanti.
Il 14 agosto è stato anche il giorno dell’ormai consueto gemellaggio del Color Fest con il Be Alternative Festival, gemellaggio che da tre anni dà vita a due super giornate che prendono il nome di BeColor Fest (ve ne avevamo parlato sia qui, che qui).
Gli headliner più popolari dell’evento hanno dimostrato ampiamente la loro grande capacità di attrazione, con due serate sold out all’insegna dell’indie italiano di qualità: Lucio Corsi e Marco Castello il 12 agosto, Joan Thiele e Giorgio Poi il 13 agosto.
TRE LIVE AL FILMICOTONE INCENDIANO LA PINETA DEL COLOR FEST

Chalk – Color Fest 2025 (Foto Francesco Sacco)
E possiamo anche confermare la nostra ipotesi di successo per alcuni nomi ancora poco noti all’interno del circuito indie italiano, ma che hanno incendiato il pubblico, proveniente, mai come quest’anno, da tutta la penisola: Isaac Delusion, Chalk ed Ekkstacy. I tre live meno visti in Italia e anche tra i più intensi e coinvolgenti di questa tre giorni in riva al mare calabrese.

Ekkstacy – BeColor Fest 2025
Il live di Ekkstasy, in particolare, ha riscosso un grande successo e dato conferma del grande talento musicale e umano del giovane musicista canadese. Khyree Zienty, questo il suo nome all’anagrafe, che ha vissuto, insieme alla sua band, l’intero festival anche da spettatore, dialogando spesso e volentieri con il pubblico. E qualcuno a fine live gli ha confessato di aver fatto quasi 1000 chilometri per assistere al suo unico live italiano della stagione.
Per non parlare poi del suo chitarrista, in prima fila durante l’esibizione degli Shame e sul quale Eddie Green ha letteralmente surfato.

Shame – BeColor Fest 2025 – Foto LeCap
Menzione speciale anche per gli Isaac Delution, una delle più apprezzate rivelazioni di questa edizione del Color Fest. La band parigina ha conquistato l’intero pubblico del festival con il suo godibilissimo mix di inde pop ed elettronica. Il tutto tenuto insieme da un trascinante groove che richiama la migliore disco dance anni Settanta. Grazie anche all’incessante ritmo tenuto dal basso di Nicolas Bourrigan.
IL RITORNO DEI DISSIDIO
Da segnalare, inoltre, il ritorno sulle scene dei Dissidio in occasione dei dieci anni dall’uscita di “THISORIENTAMENTO”, il loro primo album. E sul palco del Color Fest, i Dissidio hanno annunciato l’uscita di un EP, disponibile proprio a partire dalla notte tra il 13 e il 14 agosto. Un nuovo disco al cui interno il trio lametino ha inserito alcuni brani scritti a cavallo tra il 2015 e il 2018 e rimasti nel cassetto.

Dissidio – BeColor Fest 2025
(NON) SONO SOLO CANONZETTE
La giornata conclusiva del festival, firmata BeColor , si è trasformata in un finale memorabile con, tra tanti, i live di due band del calibro dei Murder Capital e degli Shame.
La performance dei Murder Capital ha previsto anche un momento di riflessione dedicato alla guerra in Palestina.
La band suona da tanti mesi con la bandiera palestinese sul palco e, nelle rare occasioni in cui gli è stato impedito di esporla (a Berlino e Colonia), si è rifiutata di suonare. A Berlino, dopo aver annullato lo show, la band ha invitato attraverso un annuncio social i fans a raggiungerli in un parco, dove ha dato vita ad un intimo live in acustico, per dimostrare comunque la vicinanza al loro pubblico. E molto intensa è stata l’esecuzione del brano Love of Country, i cui proventi andranno all’associazione Medical Aid For Palestinians.
Durante il live al Color Fest, il leader James McGovern non ha comunque abbandonato la sua vena dissacratoria, sfoggiando una serie di imprecazioni in italiano. Nel ripetere la più famosa tra queste, McGovern ha citato il videoclip del brano “Nick The Stripper” dei Birthday Party, nel quale un giovanissimo Nick Cave l’aveva addirittura dipinta sul petto.
ARRIVEDERCI AD AGOSTO 2026
Un rito collettivo insomma, una comunità intera che si è stretta dentro e intorno all’area del festival, e una promessa per una quattordicesima edizione ancora più emozionante.
E mentre sfogliate la gallery di Le Cap, potete già segnare l’appuntamento in agenda: 11-12-13 agosto 2026 per il Color Fest, 1 e 13 agosto per il BeColor Fest.
E noi abbiamo già iniziato il conto alla rovescia.