Live Report

|Live report| Deaf Kaki Chumpy all’Auditorium di Radio Popolare

Se non siete mai stati ad uno dei live in diretta radiofonica dall’Auditorium di Radio Popolare, allora mi sarà veramente difficile descrivervi l’atmosfera unica e rilassata che vi si trova in queste situazioni.

Un barettino di lucine soffuse e mobili colorati, una porta che sbatte violenta e divide il dentro e il fuori, il viavai di chi va a fumare e chi rimane dentro.

Una radio politicizzata che accoglie discorsi musicali improbabili di intellettualoidi spaesati, studenti universitari e frequentatori abituali che si documentano di volta in volta sui concerti in programma.

Stasera suona un gruppo di 18 elementi, solo all’apparenza confusionario e casinista. Li si vede aggirarsi su e giù per l’Auditorium, a portare strumenti e cibo e a sparpagliarsi in giro.

Sono i Deaf Kaki Chumpy, che in modo riduttivo possiamo definire un “ensemble jazz“, e sarebbe facile chiuderla qui.

In effetti i Deaf Kaki Chumpy si sono conosciuti durante i corsi alla Civica di Jazz di Milano, e sembrano far parte di una cricca milanese di giovani jazzisti dove si conoscono e una volta a settimana si riuniscono per far casino al Lume. Ma in realtà non è così. O meglio, non è solo così.

I Deaf Kaki Chumpy si contaminano spontaneamente di rock e progressive, sperimentano e non hanno paura di scatenarsi.

Questo è più o meno lo spirito che i 18 ragazzi hanno concentrato nel loro nuovo EP “Stories” e che hanno portato sul piccolo palco dell’Auditorium, che per l’occasione, riempiendosi, sembra diventare immenso.

Un Auditorium che si riempie, come solo con gruppi più mainstream era successo. Un live che si può definire completo, che riesce a costruirsi di momenti di free-jazz, soul music, persino latin e molto altro.

Una consapevolezza musicale ben distribuita in 18 musicisti virtuosi (tra cui spiccano ben tre percussionisti, quattro voci potenti e pure e due abili tastieristi).

Una rara perla musicale che merita di emergere e imporsi nel panorama pop, perché reggono bene in radio e conquistano facilmente a prescindere dai gusti musicali. Da non perdere.

di Smoking Area