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|Interview| Quattro chiacchiere con il mondo di Azazel

Dopo la pubblicazione di “Gemini EP”, Azazel torna con il video del singolo “24/7”.

Un nuovo capitolo per Azazel, cantante toscano ma di stanza tra Milano e Londra.

Con questo brano Azazel ci fa entrare nel suo mondo: un lotta vinta e un invito ad essere sé stessi, nonostante tutto.

Essere sé stessi è una celebrazioni continuae questa canzone insieme al video, in cui vengono inseriti come comparse gli amici stretti di Azazel, sono una dimostrazione del suo processo di autoliberazione.

Ecco cosa ci ha raccontato!                                                                                                           

Ti senti parte di una scena toscana?

Esistono ancora le scene locali in Italia? Non ho mai fatto parte della scena toscana, perché artisticamente non ci ho mai vissuto. Ci sono scene locali in Italia, come nel caso di Liberato e la musica neomelodica negli ultimi anni, ma purtroppo raramente prendono piede su territorio nazionale. Tuttavia non nego mi piacerebbe far parte di qualcosa nella mia regione.

Come hai lavorato a questo disco e al video di 24/7? Chi hai coinvolto?

Per il disco ho lavorato con Alessia Labate a Milano per fare la produzione vocale di Thinking bout You e poi il resto della produzione è stato in mano di Apollo Love a Londra.

Mi hanno entrambi capito immediatamente e supportato nell’intero processo dell’album. Per il video ho chiamato il direttore di Londra, Joe Wood, e insieme a lui e allo stylist Devon Nicholas è nato il concept di 24/7. Ne sono molto felice perché raggruppa molte scene che visivamente mi appartengono al 100%.

Cosa significa avviare un progetto musicale nel 2021?

La musica è cambiato molto, è diventata molto più veloce e la pandemia ha reso il tutto a distanza. Non è semplice in termini di promozione dal vivo, purtroppo, ma spero presto si possa tornare sul palco.

Come sei entrato in contatto con il K-POP?

Ascolto K-pop da quando ho 14 anni, ha fatto parte della mia adolescenza ed è tutt’oggi il genere che ascolto di più. Mi è piaciuto immediatamente, dai motivi molto orecchiabili ai look degli idol. Il mio gruppo preferito è 2NE1, che rappresentano le mie icone di stile da sempre.

Oltre la musica, quali sono i tuoi altri sfoghi artistici? E come sei riuscito a farne un lavoro?

Io sono stylist e fotografo e quindi ho fatto del mio bisogno di esprimermi virtù. Ci vuole tempo per avere determinate esperienze, soprattutto in campo artistico, ma sono molto felice del mio percorso.

Qual è il consiglio che ti senti di dare a chi invece non è riuscito ancora ad “avviarsi”?

Credi in te stesso, investi in quello che vuoi fare e non arrenderti.