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|Interview| Spiccare il volo durante il lockdown: ce ne parla Caravelle

“Muro di Berlino” è il nuovo singolo di Caravelle, fuori il 20 marzo su tutte le piattaforme digitali.

Il nuovo singolo di Caravelle, prodotto da Zafa e distribuito da Artist First, è un flusso di conoscenza libero e sincero, proprio come l’artista che abbiamo avuto il piacere di incontrare.

In “Muro di Berlino” ti sei un po’ messo a nudo: è stato difficile?

Ciao a tutti! N,o in realtà è venuto fuori tutto in modo molto naturale e quando si parla di emozioni non credo ci si debba vergognare. Inoltre, si tratta di emozioni provate in un tempo recente ma passato, ovvero la canzone nasce dopo l’incontro con una persona importante che, in quel momento, ha suscitato in me emozioni forti, ma ora siamo andati avanti e ci stiamo vivendo le nostre vite.

A maggior ragione quindi, non ho problemi a mettermi a nudo, però ripeto che non ne avrei avuti nemmeno fosse stata una cosa attuale. Diciamo ho voluto fissare nel tempo queste emozioni provate e Muro di Berlino è  solo la colonna sonora che si sente in sottofondo.

Facci immaginare come sarebbe ascoltare questo singolo dal vivo…

In realtà non ho esperienze sul palco essendo nato artisticamente durante il primo lockdown. Nella mia immaginazione vedo comunque un’atmosfera romantica, anche un po’ malinconica, che però andando verso il ritornello si trasforma in un qualcosa di ritmicamente più consistente/coinvolgente e quindi più libero di essere manifestato.

Sei al secondo singolo: emozionato come la prima volta?

È sempre una grande emozione, perché sai e speri che il tuo lavoro arriverà a molte persone, quindi inevitabilmente ci sarà un naturale riscontro di ciò che hai prodotto.

L’emozione più grande, per quanto mi riguarda, è vedere se sono riuscito a trasmettere le mie emozioni a chi ascolta.

Non saranno certo le stesse, ma sapere che ho evocato qualcosa in loro, mi rende felice ed orgoglioso.

Raccontaci un po’ di te: come hai vissuto il primo lockdown e ora questo nuovo stop?

Se dovessi pensare agli eventi personali del primo lockdown, non posso far altro che collegarlo alla mia Laurea in Ingegneria Aerospaziale e alla mia prima canzone scritta, che mi ha dato poi lo slancio per intraprendere questo percorso (anche se non è mai stata prodotta).

Diciamo quindi che in termini egoistici il feedback dovrebbe essere positivo, ma la verità è che l’ho sofferto come tutti. Da che passavo giornate intere fuori casa per lezioni e sport, non sono più uscito per tre mesi, quindi è stata dura cambiare abitudini in modo così netto e repentino, ma del resto non avevamo scelta.

Questo secondo stop in realtà mi sembra il continuo del primo, nel senso che non ho percepito molto questo stacco… è da un anno ormai che viviamo una finta normalità e quindi è sempre più difficile accettarlo. Porterò avanti anche questa volta lo studio e mi rifugerò spesso nella chitarra o nel pianoforte

Purtroppo siamo ai saluti: progetti futuri?

Prossimamente usciranno altri due singoli, il primo che ci porterà all’estate e il secondo in estate inoltrata. Dopodiché ragionerò su un possibile album, ma il percorso è ancora molto lungo.

Grazie per le domande, un abbraccio a tutti!