Back Chat, Live Session

|Interview| #PopUpNext saluta l’Officina32 con FollowTheRiver

Malinconico, sognante, potente, riflessivo (perché dove c’è malinconia c’è riflessione) e completo (perchè con la musica ci si sente completi)…

E’ cosi che si descrive Filippo Ghiglione, solista ma mai solo, ultimo ospite di #PopupNext. Parliamo del progetto F O L L O W T H E R I V E R, un progetto che si scandisce quasi sempre sulle rive del fiume.

Paulo Choelo sulla sponda del fiume Piedra si siede e piange, Filippo invece sulla sponda del fiume fa musica, rendendo, così confortevolmente, il fiume l’habitat del suono interiore.

Dopo una piacevole chiacchierata con Filippo abbiamo approfondito un po’ quello che è il progetto Followtheriver che si vede nella live session sempre presso l’Officina32.

Intanto perché il progetto prende questo nome? Perché segui il fiume? Dove credi ti porterà?

Allora, inizialmente si chiamava solo River, come l’EP. Mi piace associare la musica a quest’immagine, poi detto in inglese ha la sua bellezza. Subito dopo diventa “Follow the river” per impartire quello che è il senso che io do alla musica… lasciarsi andare, come un fiume, senza nessuna deviazione dovuta a sovrastrutture.

Poi sicuramente altra motivazione sta nel fatto che mi rifugio sempre in una casa in montagna vicino al fiume quando scrivo e compongo musica.

Beh, spero mi porti in giro a suonare e a creare ponti di empatia con il pubblico.

 

Followtheriver è un progetto solista, ma non si può far a meno di notare che di fatto non sei mai solo. Anche nella session figurano altri tre musicisti. Chi sono?

Sono io che scrivo i testi e compongo gli arrangiamenti, però mi è sempre piaciuto collaborare e circondarmi di persone per la mia musica.

Nel video della session figurano Adriano Arena (il mio insegnante di chitarra tra l’altro), Gabriele Pallanca (proprietario dello studio di registrazione Genova record, con cui in passato avevo anche registrato un EP) e Stefano Bertolotto.

Ho registrato con più persone per dare completezza in primis e poi perché loro hanno collaborato con me anche per il prossimo EP uscente, quindi non è la prima volta che suoniamo insieme, ma soprattutto non sarà l’ultima perché prossimamente uscirà l’EP e suoneremo insieme ancora.

A chi si ispira la tua musica secondo te?

Si potrebbe tranquillamente associare all’indie punk dei Bon Iver (che tra l’altro hanno in comune con me la baita nelle montagne… canadesi) e all’elettronica di James Blake.

Programmi per il futuro prossimo?

A breve uscirà l’EP e avrò modo di farlo sentire un po’ in qualche live a marzo a Genova aprendo concerti vari e il 25 aprile sarò al festival della balena a fare l’apertura a Edda e a Rappresentante di lista.

di Marta Paluccio