Back Chat

|Interview| I Glue’s Avenue raccontano “Glues” e se stessi

I Glue’s Avenue nascono nel gennaio 2018  dalla collaborazione tra il chitarrista Lorenzo Spinozzi e il contrabbassista Roberto Bonazinga seguita dall’incontro con il cantante sanremese Andrea Arnaldi che consoliderà l’identità musicale del trio.

Dopo un’intensa stagione estiva di spettacoli e serate live, il gruppo decide di concentrare l’attenzione a un progetto di inediti: nasce così il primo disco “Glues” che ci facciamo raccontare direttamente da loro.

Cominciamo con una presentazione: chi sono i Glue’s Avenue?

Lorenzo Spinozzi: I Glue’s Avenue inizialmente sono nati da un’idea mia e di Roberto, con l’intenzione di avere un nucleo artistico aperto a più collaborazioni, col tempo si è consolidata quella con Andrea.

Oggi i Glue’s Avenue sono a tutti gli effetti un trio e parallelamente anche un duo, in cui mi cimento nel cantare come voce principale e Roberto al basso e contrabbaso e seconde voci.

A cosa fa riferimento il nome “Glue’s Avenue”?

Roberto Bonazinga: Il nome Glue’s Avenue lo abbiamo deciso una sera di circa un anno fa io e Lorenzo traducendo la via in cui siamo cresciuti a Sanremo, “Strada alla colla”.

Colla in questo caso è un’abbreviazione di collina, ma hill non ci piaceva, così abbiamo trovato un’assonanza tra Glue’s (colla che si attacca) e Blues.

La Liguria è sempre stata terreno fertile per musicisti: che cosa vi ha regalato la vostra terra?

Roberto Bonazinga: Beh a parte il mare e la montagna e le olive diciamo che non ci possiamo lamentare per quanto riguarda gli spazi e le opportunità che abbiamo avuto di suonare dal vivo.

I live sono per noi la cosa più importante. Personalmente avendo girato un po’ l’Italia e l’estero, devo dire che negli ultimi anni ho trovato più musica live nei locali liguri che in quelli di città ben più grandi.

 

I suoni del vostro disco sono abbastanza “vecchio stile”: quali sono i vostri punti di riferimento musicali?

Andrea Arnaldi : Siamo tre musicisti con influenze distinte . Parlando in prima persona io adoro la musica Swing ed il mondo delle Big band.

Mi sono interessato di musica sincopata italiana dagli anni 20 ad oggi : Rabagliati e Natalino Otto sono stati una grande scuola , Buscaglione, Arigliano , il grande showman Luttazzi , Bruno Martino, fino ad arrivare a Sergio Caputo ed il giovane Gualazzi.

Lorenzo mi ha contagiato con un repertorio Pop e Rock : Eagles e Clapton sono stati pane quotidiano , il grande Elthon John, Beatles ….senza nulla togliere al jazz in chiave moderna e non : Benson, Pass , Montgomery e altri artisti con interpretazione dei loro standard.

Roberto invece mi ha fatto scoprire più il mondo del cantautorato italiano ed il folk rock americano : Dalla , De Gregori , Fanigliulo, Fortis, Cristicch, Graziani…i Creedence CR, il rock dei Queen….ed il meraviglioso repertorio classico ricco di aneddoti e curiosità .

Come nasce un testo curioso come “L’antiestetico”?

Andrea Arnaldi : diamo a Cesare quel che è di Cesare…. il testo non è dei Glue’s Avenue ! Già, il testo ci è stato regalato da un amico , Simone Parisi, il quale durante il festival rock sanremese Rock in The Casbah 2018, ha notato un strano oggetto penzolante dai pantaloni del suddetto e ha voluto scherzare sulla “presunta” etichetta stoica che penzolava serafica sul palco della rassegna , intonando su carta questa canzone ironica e scherzosa .

CSI Magazine