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|Interview| Lena A. e le sue indagini sul sentimento della malinconia

Lena A. è una cantautrice di Napoli, che venerdì 19 febbraio ha pubblicato il suo nuovo singolo dal titolo “Pineta”: una nuova indagine sul sentimento della malinconia.

 
Dopo il singolo d’esordio, Tra le dita ft. Giovanni Carnazza, pubblicato a settembre, e il secondo singolo Adesso Cera, per Lena A. si apre un nuovo capitolo, in cui mescola emozioni e un’attitudine da timida cantautrice, con un’anima più ossessiva, elettronica e notturna. 
 
Lena A., che continua la collaborazione con il produttore romano Giovanni Carnazza, ci descrive una relazione impossibile, che può funzionare solo in un mondo parallelo, in una pineta ai confini del mondo. 
 
Ecco cosa ci ha raccontato!
 

Chi è Lena A. e come convive con Alessandra Nazzaro?

Lena A. è una bambina non in grado di restare ferma tra i banchi di scuola, vivace e curiosa, convive con l’Alessandra riflessiva e tenace. Insieme fanno lunghe chiacchierate e qualche litigata, ma poi fanno sempre pace.

Ti sei avvicinata alla musica che eri molto giovane, già a cinque anni suonavi il pianoforte. Come senti di essere evoluta nel corso del tempo, musicalmente parlando?

Gli ascolti proveniente da diversi contesti, continenti e generi sono stati un cibo nutriente per l’evoluzione della mia musica. Studiando poi, prima piano classico, poi moderno e jazz, è venuto spontaneo applicare la commistione delle influenze nella mia musica, senza strafare, ma ragionando.

Quanto c’è di personale in Pineta, il tuo ultimo singolo?

Qualcosa di personale si trova sempre all’interno dei propri brani, talvolta sembra non parlino di te quando li hai scritti e successivamente rileggendoli trovi briciole della tua storia. In Pineta di personale c’è sicuramente la mia scrittura e il mio punto di vista.

Ci hai raccontato che questo pezzo è incentrato sul valore delle mani. Quindi ti chiediamo: che rapporto hai con le tue mani?

Sono il “patrimonio del mio Unesco”, il punto cardine per sciogliere i miei nodi, esprimere i miei sentimenti, stringere legami.

Com’è stata invece la collaborazione con Giovanni Carnazza?

Stimolante. Alla base vi è una stima reciproca, senza la quale non sarebbe stato possibile lavorare ai brani. Ci siamo un po’ scelti, ci siamo rispettati, ci siamo trovati allineati pur provenendo da due pianeti differenti.

Ci dai qualche anticipazione sui tuoi prossimi progetti?

In cantiere c’è un disco. Speriamo la primavera ci consenta di farlo sbocciare insieme ai suoi fiori. La canzoni sono sempre suonare insieme al contrabbassista Marco Lembo, le produzioni affidate a Giovanni Carnazza, supportati dall’etichetta Uma Records.