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|Interview| Distanti ma Uniti: intervista ai LOREN

Come spesso accade durante la creazione di una canzone, il brano era pronto ma fermo lì, chiuso in un cassetto; finché non ha preso una nuova veste, data dalla situazione di distacco improvviso in cui i ragazzi (e noi tutti) si sono ritrovati.

Contrasti, crossover e contaminazioni sonore sono ciò che più caratterizzano il nuovo sound dei LOREN, band fiorentina tornata dopo tre anni dall’album di esordio con il singolo Uniti, uscito il 5 novembre per Garrincha Dischi.

Spaziare è la parola chiave per i LOREN, che con Uniti anticipano il loro prossimo album in uscita nel 2022. E loro sono pronti.

Ciao ragazzi! Pronti per il vostro ritorno?

Pronti. Un po’ emozionati ma felici.

Il 5 novembre è uscito “Uniti”, il vostro nuovo singolo. Nel brano, parlate di affrontare le sfide che porteranno ad un futuro migliore, insieme; una scelta particolare in questo specifico periodo storico. C’è qualcosa che vi ha ispirati in modo particolare?

Uniti è un vecchio brano che avevamo lasciato in un cassetto e che abbiamo riadattato durante la pandemia perché in quel momento sentivamo proprio che ci mancava stare insieme.

Per noi la felicità e il futuro non esistono senza persone con cui condividere; non saremmo una band altrimenti.

Ci hanno ispirato le videochiamate per restare disperatamente in contatto, le cose che ci sono mancate e poi finalmente il ritrovarsi in carne ed ossa.

Ascoltando “Uniti”, quello che ci ha forse colpiti di più in termini di produzione musicale è stato l’accostamento di una sezione ritmica molto presente ad un’atmosfera invece più retrò. Ci potete guidare attraverso il vostro procedimento creativo?

Grazie per aver sottolineato questo aspetto musicale. Della musica si parla sempre troppo poco mentre per noi è tutto; in effetti ci piaceva creare questo contrasto.

Nella musica indie estera, che è molto diversa dalla nostra e a cui noi guardiamo, questo tipo di soluzioni e crossover sono più frequenti; ci auguriamo di riportare nella musica di casa nostra un sapore più internazionale, quindi più suonato e meno musica da cameretta, per semplificare al massimo.

 Il nostro processo creativo è quello di suonare il più possibile insieme, poi tutto si trasferisce sul computer, ma solo in un secondo momento. Siamo nati come band per suonare i nostri strumenti, altrimenti avremmo fatto gli informatici.

Ci raccontate com’è iniziato il vostro percorso con Garrincha Dischi? Come si è sviluppato?

Il nostro percorso è iniziato dopo la partecipazione al Primo Maggio di Roma con la nostra vecchia band che si chiamava Amarcord. È stato subito amore e poco dopo è uscito l’album LOREN. Da quel momento si sono intrecciate relazioni sempre più profonde; adesso ci conosciamo meglio e da questa conoscenza più approfondita crediamo che possa venire fuori musica migliore, ancora più a fuoco. Speriamo di convincere anche gli ascoltatori!

In tre anni il mondo è cambiato velocemente. Riascoltando pezzi come “Blister” e “Ci Salveremo Tutti” si può dire che anche il vostro sound si sia in qualche modo evoluto. Cosa ci possiamo aspettare da questo ritorno?

I LOREN non sono nati per essere una band di genere, come ce ne sono altre (I Ministri per fare un esempio di una band che ci piace).

Già nel vecchio disco c’erano canzoni molto diverse tra loro: Oltreoceano e Blister ad esempio erano due mondi musicali diversissimi.

Il nuovo disco segue la stessa idea. Ci piace spaziare e Uniti è stato solo l’inizio. Sarà un viaggio musicale lunghissimo.

Anche la copertina è fatta di contrasti, soprattutto nella scelta dei colori. Come l’avete scelta e cosa rappresenta per voi?

La copertina è un’interpretazione di Uniti di Stefano Buzzano (Sailorbuzz). Ci è piaciuta subito. Seconda noi c’è una trama invisibile che ci lega tutti e la copertina esprime perfettamente questo concetto.

Nelle vostre registrazioni avete collaborato con Carota de Lo Stato Sociale, CIMINI e Ligabue ha messo a disposizione il suo studio per voi. Com’è stato e con chi altro vi piacerebbe scrivere?

Siamo persone con la mente aperta: ci piace confrontarci e mescolare le nostre idee con gli altri. Non abbiamo paura di perdere noi stessi nel dialogo con gli altri, anzi sono momenti di crescita giganteschi.

Nel prossimo disco ci saranno un sacco di collaborazioni ma non possiamo dirvi troppo subito; possiamo solo dire che ci saranno anche cose molto strane.

Il 2022 sarà un anno importante per voi, uscirà infatti il vostro nuovo album! Qualche anticipazione?

Il 2022 sarà un anno importante per tutte le persone della nostra generazione: c’è un mondo da riconquistare e da rimettere in piedi tutte le cose che hanno rischiato di cadere per sempre.

Vi anticipiamo che siamo quasi pronti a lanciare il secondo singolo!

Un grande saluto e in bocca al lupo a voi e a tutti i vostri lettori per i prossimi mesi. Qualsiasi cosa succede restate Uniti.

di Cecilia Nicolè

foto di Linda Gramignan Fotografa

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