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|Interview| Oggi parliamo con i Moca: semplici amanti del caffè

Cover image for Italian indie band MOCA published on Spotify and cover of a Spotify playlist

Loro sono i Moca: due singoli all’attivo e traguardi importanti raggiunti.

I Moca hanno di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo Bailamme e per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro riguardo l’amore per il caffè, storie estive che in realtà nascono a gennaio, ispirazioni e futuro.

Buona lettura!

Da dove arriva il nome Moca? Siete forse amanti del caffè?
Sicuramente siamo amanti del caffè, ma il nome Moca non nasce da questa connessione.

Cercare un nome ad un progetto musicale non sempre è cosa semplice, a volte nasce a tavolino, a volte nasce da esperienze comuni. Comunque lo bisogna cercare. Ne avevamo in mente così tanti che alla fine siamo andati verso quello che ci sembrava più sonoro, due sillabe, semplice ma di impatto, facile da ricordare.

Ci piaceva per la sua semplicità, che è un fattore importante anche nella nostra musica, la semplicità dei messaggi, che arrivano diretti e senza troppi giri di parole.

Bailamme sembra quasi descrivere una storia estiva che si conclude e per mood mi viene quasi da considerarlo l’ultimo singolo estivo del 2019. in che periodo dell’anno è stata scritta? E di che storia parla?

Bailamme è nata a gennaio in realtà, quindi molto lontana dall’estate appena passata. Anche se il tema trattato non si può dire stagionale.

Bailamme è la storia dell’incontro di due persone, le emozioni che ne nascono e la voglia di mettersi in gioco. Ma di farlo in modo sincero, mettendo bene in chiaro i propri limiti l’uno all’altro, costruendo così un rapporto trasparente. In tutto questo entrano in gioco le travolgenti emozioni di chi si è appena conosciuto, ma già sta così vicino all’altro che quasi sembra conoscerlo da tutta la vita.

Quali sono i vostri riferimenti musicali? Vi influenzate a vicenda?

Essendo in sei, le influenze musicali sono vastissime, ognuno si porta dietro il suo background e ci si influenza anche molto a vicenda. Sicuramente è molto importante per noi l’ascolto degli artisti contemporanei, senza mai però perdere di vista i grandi della storia della musica, come per esempio i The Rolling Stones.

Ci fate una playlist scegliendo due brani di riferimento a testa?

Certo! Eccovi la playlist (in ordine casuale):

  • Samantha Crain – Paint
  • Bill Evans – Waltz for debby
  • Vasco Rossi – Leva militare
  • Herbie Hancock – Watermelon man
  • Son of a preacher man – Joss Stone
  • Let it Bleed – The Rolling Stones
  • Eptadone – Skiantos
  • Albedo 0.39 – Vangelis
  • Out of Mind – DIIV
  • Shana Wana – Domenico Bini
  • Lady grinning soul – David Bowie
  • Elephant – Tame Impala

Quali sono invece le vostre influenze non musicali?

Libri, passeggiate, amicizie, feste, mostre. Qualsiasi cosa può essere un’inluenza, anche il movimento ritmico dei tergicristalli sul vetro quando piove. Ci è di grande ispirazione lo stare tutti insieme. Quando siamo tutti in sala, dietro a un pezzo, che ragioniamo tutti insieme, è il momento dove più di tutti siamo coesi e ci escono belle idee per i nostri brani.

Cosa succederà adesso ai Moca?

Uscirà un altro singolo, poi il disco e il tour. Sarà un periodo bello pieno e impegnativo, non vediamo l’ora!