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|Interview| Nùma ci parla del suo nuovo singolo, “Take Away”.

Venerdì 23 aprile è uscito il nuovo singolo di Nùma, “Take Away”, per l’etichetta Mzk Lab.

Nùma, all’anagrafe Lorenzo Pompili, nasce a Roma il 21 aprile 1996. Inizia scrivendo poesie in forma dialettale e nel mentre ascolta i grandi cantautori italiani.

Nel 2014 Nùma forma la band The Hand, poi continua come solista, ma sempre supportato dalla band originaria, in un progetto discografico particolare, che guarda alla musica etnica e punta a trasmettere allegria.

Come hai vissuto la notte prima dell’uscita di “Take Away”?
Hai riti scaramantici particolari?

Prima dell’uscita di ogni canzone sono sempre abbastanza teso. Per me che comunque sono una persona molto riservata, è ovviamente come mettermi a nudo, ma non il nudo di quando ci si spoglia, di quando si piange. Comunque di solito vado a bere qualcosa con la band.

Tre aggettivi per descrivere “Take Away”: non essere banale mi raccomando!
Racconta quello che è un caffè a portar via: urbano, sintetico, efficace.

Ti piace la politica attuata da Spotify nei confronti degli artisti?
Spotify
è un magazzino di roba, è come se al Louvre mettessero anche i quadri della gente che intervista Andrea Di Pré. Ognuno è libero di pubblicare ciò che vuole per carità è legittimo ma diventa tutto molto “troppo” dispersivo.

Ti piacerebbe fare una collaborazione con una voce femminile? Con chi in particolare?
Mi sarebbe piaciuto avere la possibilità di scrivere per Mia Martini, più che altro per capire un po’ il suo mondo. Ora come ora, forse ti direi Noemi, mi sembra piuttosto sincera.

Siamo in chiusura, grazie mille per la chiacchierata. C’è qualcosa che puoi rivelarci in anteprima?

Stiamo preparando una tournée per le piazze di Roma, in più si lavora per un EP sperimentale e multietnico.