Live Report

|Live Report| La Bandakadabra riaccende la stagione indoor del Monk

Ricomincia la stagione al chiuso del Monk di Roma e lo fa una band esplosiva: i Bandakadabra.

La filosofia di CSImagazine è molto semplice: tuttə i/le redattorə e i fotografə seguono  quello che gli piace, che conoscono, che vogliono conoscere o approfondire. 

Per i concerti non si fa eccezione: andiamo solo a quelli che ci interessano, senza imposizioni dall’alto o per fare marchette ad uffici stampa o promoter.

Prima di andare ad un concerto però ci documentiamo sempre. Ascoltiamo le canzoni, studiamo i materiali promozionali, contattiamo gli uffici stampa se abbiamo bisogno di approfondire alcuni aspetti.

Per il concerto della Bandakadabra di giovedì al Monk, invece, non abbiamo fatto nulla di tutto questo. Volevamo goderci un po’’ di effetto sorpresa.

Della Banda sapevamo quel poco che si può leggere sulla loro pagina Facebook e ascoltato qualcosa in streaming e, senza pensarci troppo, ci siamo detti che valeva la pena andare al Monk e  rischiare anche di passare una brutta serata.

Forse mi sono fatto influenzare dalla newsletter della scorsa settimana di Samantha Colombo, Dispacci, che ad un certo punto scrive:

…In generale, tutta la cultura migliora la nostra vita, e lo fa in concreto.

Pensa a cosa rappresenta realmente andare a un concerto: ci aiuta a stare in mezzo ad altre persone, a uscire dalla comfort zone, esponendoci, condividendo opinioni, sviluppando il senso critico; è un’esperienza dove il caso e l’improvvisazione costruiscono una storia, la nostra storia, modificando un tassello dell’esistenza…

La verità è che a parte l’effetto scenico dei fiati e delle percussioni nelle foto promo sui social non sapevamo neanche bene che musica facessero… ed è stato questo che ci ha travolto come un treno dal palco del Monk.

 In pratica, ancora oggi, non credo di riuscire ad inquadrare il genere musicale. Techno? House? Folk? Balkan? Ska?

Ecco, immaginatevi un miscuglio tra tutti questi generi, metteteci in più tanta energia, follia, genialità e quella che ormai è tornata di moda grazie ad uno dei tormentoni estivi: la cassa dritta.

È davvero difficile da spiegare, ma vi posso dire che sono riusciti a far ballare una cinquantina di studenti e studentesse Erasmus che erano al Monk principalmente per passare tutt’altra serata. 

Poi, non contenta dello show sul palco, del bis e del tris, la Band è uscita fuori in cortile e ha continuato a suonare coinvolgendo anche le persone più pigre  che erano rimaste fuori dal locale a chiacchierare o giocare a biliardino.

Forse vi conviene prendere un concerto dei Bandakadabra come l’abbiamo preso noi. Non fatevi spoiler non cercate di capirli prima. Cercate una data che faccia al caso vostro, dite alla vostra famiglia che farete tardi, che tornerete sudati e con le scarpe sporche e lasciatevi trasportare.

di Damiano Sabuzi Giuliani

foto di Giulio Paravani