Live Report

|Live Report| – 31.10.2020 Mr Bungle in “The Night They Came Home” – Virtual Live Concert

Mr Bungle

Halloween non poteva mancare di essere festeggiato, anche se con modalità inopinabilmente contemporanee. E da Eureka in California, dove tutto cominciò agli inizi degli anni ’80, i Mr Bungle celebrano la “notte delle streghe” con un live streaming tutto particolare. Si parla di “The Night They Came Home” con due special guest di tutto rispetto e piccoli cameo di amici musicisti e non solo.

Se mi avessero detto che un giorno avrei finalmente visto i Mr Bungle non ci avrei creduto. Se poi avessero aggiunto che avrei pagato un biglietto per vederli live streaming e senza pubblico ci avrei creduto ancora meno. Ma così è in questa nuova era di mascherine e gel disinfettanti: bisogna trovare il modo di non darla vinta a questo periodaccio.

E di certo non è roba che può spaventare un trasformista come Mike Patton: un artista che sa sempre adattarsi al nuovo. Anche se in questo caso il nuovo non è esattamente un genere attorno al quale creerà un’ennesima formazione. Ma cos’è questa se non un’ennesima sfida al suo sempre gravido cervello creativo? E così, con i compagni di una vita, nella libreria pubblica di Eureka, nella notte di Halloween di quest’anno – il primo novembre secondo il nostro fuso orario – il caro Patton si è voluto divertire tirando fuori un progetto che sonnecchiava nelle cassette prima ancora che i Mr Bungle prendessero vita. E visto che si trattava di pezzi alquanto metal, perché non realizzarli con due amici nonché grandi esperti del genere?

Così nasce “The Raging Wrath Of The Easter Bunny Demo”, uscito lo scorso 30 ottobre. Il progetto è stato anticipato da questo esilarante show di Halloween, “The Night They Came Home”. Così Mike Patton, Trevor Dunn, Trey Spruance insieme a Dave Lombardo (Slayer) e Scott Ian (Anthrax) calcano il pavimento della libreria con tutta la loro forza e professionalità.

Sono le 19:00, mi collego armata di birra e patatine per assistere a qualcosa di cui non avevo ben chiaro l’esito ma per cui andavo a fiducia. Tutto comincia con un video in bianco e nero in cui, durante la preparazione al live, viene raccontato il motivo della riesumazione di pezzi metal dell’adolescenza dei Mr Bungle. E quindi del coinvolgimento della batteria cavernicola di Dave Lombardo e della precisione-cyborg di Scott Ian. Sono tutte definizioni loro, mica le mie: io non oso farlo, con certi artisti non si può. È la loro musica a definirli.

Il video si dissolve e il comico Neil Hamburger intrattiene il non-pubblico con le sue battute su altri nomi celebri del mondo della musica. Poco dopo Neil cede il passo a degli invecchiati – ma magistralmente in forma – artisti che mi buttano addosso una carica di energia che dal divano gestisco abbastanza male.

Tra un pezzo e un altro si avvicendano, in quello che dovrebbe essere il pubblico, artisti noti ai più e ognuno di loro si esibisce in piccolissimi sketch di ordinaria vita da sotto il palco. Mi colpisce nell’esibizione la selezione di due cover in particolare. Se scegliere di omaggiare Stormtroopers of Death mi sembra alquanto in linea col il progetto, la cover di “Summer Breeze” di Seals and Crofts mi spiazza per un istante. 

Ma in realtà è qui che riconosco lo spirito dei Mr Bungle, questo spaziare tra diversi generi senza limiti pregiudizievoli o tecnici. 

Sono comunque ipnotizzata dalla pulizia dell’esecuzione e dal ritmo travolgente di questo suono che, seppure un po’ estraneo ai miei gusti attuali, riesce comunque a incuriosirmi. Poi magari continuo a ballare “dentro”, ma non potevo pretendere troppo da me.

Per fortuna che a farmi compagnia in questa sensazione di anzianità e inadeguatezza ci sono alcuni personaggi facenti parte del “pubblico in sala” che interpretano una serie di reazioni di un pubblico che dovrebbe esserci. Che per cause di forza maggiore non è presente fisicamente ma che c’è, è dall’altra parte del cavo, da mille parti del globo terrestre. Che ha accolto questa sfida e attende impaziente tempi migliori per raccogliere quelle bacchette che un Lombardo con la mascherina – l’unico tra loro – lancia in sua direzione. Quel pubblico che sa che se oggi vive un concerto passivamente dal divano domani tornerà ballare sotto al palco. Come si faceva un po’ di tempo fa…

di Ilaria Sgrò