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|Interview| Il future soul degli SLWJM a Pop Up Live Session

Pop Up live sessions torna con il primo appuntamento del 2019: protagonisti gli SLWJM (Slowjam), nella bellissima location di Officina32 a Milano.

Noi di Casa Suonatori Indipendenti approfondiremo ogni appuntamento con l’aiuto di Marta Paluccio, che intervisterà i protagonisti di #POPUPNEXT e ci racconterà di loro.

Gli SLWJM sono un gruppo composto da Paolo Longhini, voce, Davide Mancini, alla batteria, Lorenzo Morra, keyboards, e Leonardo Barbierato al basso.

Inutile confessarvi che nella chiacchierata avuta con Lorenzo Morra (tastierista del gruppo), la prima curiosità è stata quella legata al nome: “Slowjam”, che letteralmente significa “marmellata lenta”.

In realtà il nome del gruppo non ha nulla a che vedere con le confetture di albicocche.

Slow è legato sicuramente al ritmo che va sempre dai 60-80 bpm in giù; jam si riferisce alle jam session, unioni di musicisti che si ritrovano per una performance musicale senza aver nulla di preordinato, di solito improvvisando su griglie di accordi già conosciuti.

Iniziano infatti il loro percorso in gruppo riproducendo cover, ne è un esempio “Nakamarra” degli Hiatus Kayiote, che accomunava, appunto, i gusti di tutti e quattro.

Lorenzo, qual è l’aneddoto più simpatico legato al giorno della registrazione che ti viene in mente?

Beh, sicuramente dopo varie peripezie per trovare una data che andasse bene a tutti e dopo aver combattuto con lo spazio e con il tempo per essere a Milano in orario  (Leonardo aveva delle prove fino a poco prima di partire, quindi abbiamo dovuto aspettarlo), la cosa più simpatica che ricordo è la pizza consumata a Milano sul cofano dell’auto, comprata con gli ultimi soldi che ci erano rimasti dopo aver finito la live session.

La loro musica è spesso un connubio di influenze: jazz, soul, pop, r’n’b, elettronica… sintetizzate nel concetto di “Future soul”.

La black music da una parte, il rock e l’elettronica dall’altra, per un connubio non così contaminato come sembrerebbe a dirsi, anzi, al contrario il suono risulta molto pulito e il groove incalzante. “Insomma” – afferma Lorenzo – “ci piace tutto ciò che fa muovere la testa”.

Il parto del primo EP, “Undone I”, è l’insieme di alcuni brani, in parte di Lorenzo e in parte di Paolo, che avevano già in cantiere e che tutti insieme hanno poi rivisto e sistemato. Per tali ragioni è piuttosto variegato, cosa che dà un assaggio della versatilità degli SLWJM.

Cosa bolle in pentola per il 2019? Altre pizze da consumare sui cofani?

Ma magari anche kebab da scaldare sui motori… Scherzi a parte, prevediamo sicuramente di lavorare al prossimo EP/LP/disco/Undone II, o quel che sarà, e poi molto probabilmente ci saranno degli appuntamenti in quattro date, che avranno inizio tra febbraio e marzo. Si terranno qui ad Asti, in un locale che si chiama “Fuori Luogo”, incentrati sulla black music e derivati… poi per il resto… andando vedendo.

di Marta Paluccio