Un festival nuovo di zecca partirà il prossimo 14 ottobre nello stesso momento in sei città italiane. Il MiC – Musica in Contemporanea collegherà virtualmente i palchi di Milano, Roma, Padova, Parma, Torino e Benevento dando voce ad alcuni tra gli artisti più rappresentativi del cambiamento della musica italiana.
Marco Marmiroli ci ha raccontato com’è nata questa idea, subito sostenuta da Luca Bosonetto della DEWREC di Torino, con il quale aveva già collaborato in passato. Marco scrive nel tempo libero per una webzine, organizza eventi e dj-set della scena elettro-indie-rock. Ha potuto perciò entrare in contatto con diverse realtà italiane. Da qui l’idea di un festival per promuovere band emergenti, unita al desiderio di scovare per primi dei nuovi talenti. E perché non farlo contemporaneamente in più città in uno stesso giorno? Ecco riassunta in breve la storia della nascita del MiC.
Quella del festival in contemporanea da semplice idea ha così iniziato a concretizzarsi e prendere corpo. Ognuno ha messo la propria esperienza e dato il proprio contributo a svilupparla. Così a Parma si sono aggiunti nel supportarla Beat to Be, Milk, Positive River e ABC. A Milano l’evento è stato organizzato dal collettivo Staffish e RC Waves, mentre a Torino DEWREC ha trovato l’appoggio di RadioOhm, Switch on Future e Hat. Si sono poi aggiunti al progetto, rafforzandone il concept, l’Associazione Khorakhanè (all’interno del Laboratorio Culturale I’M di Abano Terme) e l’ARCI Sparwasser di Roma con il sostegno della webzine Exit Well. E, dulcis in fundo, si è sommato agli altri il lavoro dell’illustratrice parmigiana Maria Storiales, che ha saputo rendere al meglio l’idea del MiC.
Organizzare un festival richiede un grosso dispendio di energie e investimenti importanti. Le scelte artistiche vanno pensate e la comunicazione deve mirare a raggiungere numeri elevati di persone. L’idea del MiC, oltre che creare rete tra differenti staff, è anche quella di coinvolgere un alto numero di persone distribuite in vari luoghi. Per farlo sono state scelte strategicamente diverse line-up di artisti emergenti per le diverse location.
A Padova, per esempio ci saranno i La Mùnicipal, dei quali via abbiamo già parlato.
La speranza di Marco e degli altri organizzatori è quella che, chiunque partecipi ai singoli eventi, senta di far parte di uno più grande. Ogni città può proporsi senza possedere criteri in particolare, l’augurio è che queste aumentino di anno in anno.
La collaborazione è l’elemento cardine dietro la realizzazione del MiC, venuto fuori naturalmente grazie alla perfetta sinergia tra i vari staff di tutta Italia. Per Marco sarebbe stato impossibile realizzare quest’evento senza gli scambi avuti con i diversi collaboratori dislocati lungo tutto lo stivale.
E allora MiC era necessario a unire simbolicamente queste realtà affini ma geograficamente lontane. MiC, come ricordato nel comunicato stampa dell’evento, è anche l’abbreviazione di microfono. Quel microfono che bisogna “far passare di mano in mano, annullando le distanze tra i luoghi e le persone”.