Live Report

|Live Report| “Che effetto fa” i Kutso al Largo Venue, Roma

Sabato 20 Ottobre i Kutso presentano la loro ultima fatica musicale Che effetto fa al Largo Vanue di Roma.

Quando arrivo, ad intrattenere il pubblico c’è Esc, un cantautore in solitaria e vincitore del contest Arderemo, indetto da quei bravi ragazzi dell’ArdeForte Festival. Sarà stata la magia dell’acustico o il clima molto intimo, ma Esc è sicuramente una bella sorpresa da scartare come un regalo in primavera quando pubblicherà il suo primo album solista.

Gabbianelli invece con la sua briosa irriverenza, ancor prima di salire sul palco si fa aprire il microfono da dietro le quinte per esortare i fans ad avvicinarsi, detto fatto, si affollano sotto palco senza farselo ripetere due volte.

Il live apre con il la title track del nuovo disco, singolo già conosciuto nelle schiere dei fedelissimi che provano a seguire un canto dai vocalizzi virtuosi.

Il cantante dei Kutso è un grillo elettrico: salta, balla, mima i testi delle canzoni e soprattutto sa coinvolgere i presenti e li trasforma da meri fruitori a partecipanti attivi. Li dirige come fossero un’orchestra, li fa muovere come spighe di grano mentre intona Questa società, pone un’attenzione ammirevole verso chi lo sta ascoltando; promuove empatia.

 

Brani di vecchia data si alternano a quelli del nuovo disco ed i Kutso si confermano fedeli al loro caratteristico stile, addirittura quando annunciando  uno+una  – definita da  Gabbianelli come una ballata – l’atmosfera si fa più romantica. Il momento cuoricini dura poco e l’attenzione viene riportata su tematiche di critica sociale, da sempre care alla band romana e come il cantante conferma: “noi non vogliamo insegnare niente a nessuno, ci sono cose che ci fanno incazzare ed invece di usare le mani scriviamo canzoni”.

Per la conclusione non poteva mancare la pirotecnica verticale del frontman e l’invito pubblico a chinarsi tutti a terra per caricarsi in un salto collettivo; è la spinta definitiva, un salto a colori con la quale i Kutso ringraziano e salutano.

di Federica Romani  foto Laura Colarocchio