Review

|Review| 10 + 10 per il 2023: la nostra classifica di fine anno

Si avvicina la fine dell’anno e torna puntuale la nostra playlist riepilogativa con il meglio del meglio uscito in questi ultimi 12 mesi, secondo le nostre Loredana Ciliberto e Giulia Rivè.

Loredana

È stato per me davvero difficile racchiudere un intero anno in soli 10 titoli. Alla faccia di chi sostiene che la musica bella non è mai quella del presente, per me, per fortuna, ogni anno nuovo continua a portare belle conferme e sempre ottime nuove scoperte.

Anche e soprattutto sui social, il confronto e la scoperta grazie ad amici/amiche musicali sono sempre più vivi. È spesso anche grazie a loro che si scoprono nuove uscite, confermando che anche nel marasma del web le nicchie possono ritrovarsi, scambiare idee e ascolti.

Perché, parliamoci chiaro, le nostre continuano, e per fortuna, ad essere nicchie.

Riflettevo qualche giorno fa anche sul fatto che nei primi posti delle mie classifiche degli ultimi anni ci sono artisti di cui ho visto i live. Sembra una cosa scontata, ma per chi vive in zone periferiche com’è il Sud del nostro bel paese, la cosa non lo è affatto. I live permettono non solo di verificare l’impatto emotivo delle canzoni che amiamo, ma spesso, soprattutto nei festival, ci consentono di conoscere nuovi artisti.

Nella playlist che segue i nostri due contributi troverete, come sempre succede, alcuni dischi in comune. Quest’anno è toccato a Yves Tumor e Grian Chatten, due nomi che sono saliti agli onori delle cronache musicali negli ultimissimi anni.

Del primo si sa, in realtà, poco o nulla. Anche del suo nome di battesimo non si ha certezza. Sappiamo che è di origine statunitense e sembra aver vissuto per qualche periodo nella nostra Torino, dove è stato per ben due volte ospite al Club to Club. E, a nostro parere, è senza dubbio una delle proposte più innovative degli ultimi anni, con il suo mix originale di stili dalle origini più disparate.

I suoi due pezzi scelti per la nostra playlist sono due perle rare. Come lo sono i due brani del leader dei Fontaines DC, Grian Chatten, che quest’anno ha voluto cimentarsi con un progetto da solista, attraverso il quale tirare fuori la sua vena più intima e folk.

Sul podio della mia playlist/classifica 2023 ci sono ancora una volta dei musicisti irlandesi. Nel 2022 e nel 2020 era toccato ai Fontaines DC, nel 2023 tocca ai Murder Capital. Il loro cosiddetto post-punk, che strizza l’occhio agli anni ’80, è entrato piano piano nel mio cuore.

Il live visto a Bologna ai primi di novembre non ha fatto altro che confermare che Gigi’s Recovery, uscito lo scorso gennaio, è stato senza alcun dubbio il mio disco dell’anno. Seguito, a brevissima distanza, da Metta World Peace dei Soft Kill e dagli Slowdive di Everything is Alive. È stata dura scegliere un solo brano da questi dischi, compatti e ricchi di pezzi “portanti”.

Così come è stato difficile condensare le uscite apprezzate in questo ultimo anno in soli 10 titoli. Troverete in elenco: I don’t Know dei Bdrmm, Bunny dei Beach Fossils, Goodnight, God Bless, I Love U, Delete dei Crosses (+++) il progetto collaterale di Chino Moreno finalmente tornato con un disco intero (del quale vi avevo parlato a margine della mia playlist riepilogativa dello scorso anno, che trovate qui).

E poi ancora: Between Heavens di Ruby Haunt e Myuthafoo di Caterina Barbieri. Ma non troverete diversi altri dischi che mi hanno fatto compagnia e che mi è pesato un bel po’ non includere. E che perciò riepilogo qui di seguito, sperando come sempre vi venga voglia di dare un ascolto soprattutto a qualcosa che magari ancora non conoscete.

È stata durissima scartare, tra gli italiani, il grandissimo ritorno dei Karma, le belle scoperta di Sonic Jesus (ve ne avevamo parlato qui) e Sacrobosco. E poi l’ennesima conferma dei sempreverdi Depeche Mode, ancora miracolosamente capaci di non sbagliare un colpo.

Quest’anno ho anche apprezzato molto il nuovo dei The National, una band che non è mai stata nelle mie corde e che invece con questo disco è entrata perfettamente nelle mie corde.

Grandi conferme del loro personale stile poi anche per Motorama, Squid e House of Harms. Un’altra bella scoperta è stata Grand River (anche di lei scoperta grazie ad un festival estivo, del quale invece vi avevamo parlato qui).

Chiudo le menzioni dei grandi esclusi del mio personale 2023 citando il nuovo dei Blonde Redhead, che trovate comunque nelle scelte di Giulia.

Perché le nostre playlist hanno prima di tutto questo intento. Oltre a provare a fare un riepilogo personale di ciò che ci ha accompagnato negli ultimi mesi, speriamo sempre possano incuriosirvi nel caso in cui ci fossero cose che non conoscete.

E quindi, prima di tutto, buon ascolto.

  1. Murder Capital – “Gigi’s Recovery”
  2. Soft Kill – “Metta World Peace”
  3. Slowdive – “Everything is Alive”
  4. Yves Tumor – “Praise A Lord Who Chews But Which Does Not Consume; (Or Simply, Hot Between Worlds)”
  5. Bdrmm – “I don’t Know”
  6. Beach Fossils – “Bunny”
  7. Crosses (+++) – “Goodnight, God Bless, I Love U, Delete”
  8. Ruby Haunt – “Between Heavens”
  9. Grian Chatten – “Chaos for the Fly”
  10. Caterina Barbieri – “Myuthafoo”

Giulia

Sebbene il mondo musicale debba ancora totalmente riprendersi dal vortice post pandemia, sotto Natale torniamo un po’ bambini e fremiamo per stilare le classifiche annuali dei “best” album.

Ed eccoci qui coi nostri!

Parto subito col dire che quest’anno il mio podio è costituito dal trio James Blake- Colapesce e Dimartino – Grian Chatten.

A mio parere, di Playing Robots Into Heaven quest’anno se ne è parlato troppo poco: il cantante e produttore britannico James Blake propone un lavoro meraviglioso, elettronico ma solenne, a tratti cupo ma energico o quasi ossessivo, come nel pezzo Fall back. La vera perla è Tell Me, che sintetizza un po’ quanto appena esposto e merita tanti play a ripetizione e tanta attenzione in più rispetto a quella avuta.

Il duo Colapesce e Dimartino, ormai una garanzia nel panorama alternativo italiano (esiste ancora?), propone un album prezioso, “Lux Eterna Beach” che è un viaggio attraverso sonorità più o meno familiari ma ben assemblate, testi provocatori, richiami a Battisti, a Sanremo, ed il pezzo forte con il featuring di Joan Thiele.

Se ne è parlato molto per motivi noti: prima con Splash, andato a ripetizione in radio, poi con Ragazzo di destra che ha suscitato l’ira di politici, ed infine con il pezzo con la voce di Ivan Graziani, costato caro a Michielin per la gaffe ad X-Factor. Eppure, la notorietà acquisita non ha scalfito la bellezza della loro musica, mai scontata.

Grian Chatten, noto per essere il cantante dei Fontaines D.C., dimostra che si può investire su qualcosa di molto personale e proporsi come individualità valida pur continuando a suonare in una band che sta andando alla grande.

Chaos For The Fly, incanta ed introduce un ritmo, una profondità e una intensità coinvolgenti che si apprezzano già al primo ascolto: una grande e piacevole sorpresa che mi ha fatto rimanere a bocca aperta.

Il resto della mia classifica si muove sull’intimità dei Puma Blue, la sregolatezza di Yves Tumor, il meraviglioso ritorno dei Blonde Redhead, la delicatezza di Sufjan Stevens, il beat di Tirzah.

C’è poi la sfrontatezza di Cristi e diavoli della Lovegang126 che difende la quota di hip hop italiano, fortemente romano e anche “old style”, con il classico Classico diventato ormai una hit e pezzi molto apprezzabili come Sintonia (feat. Gemello), Tic tac e tantissimi featuring in un disco quasi infinito.

Ed infine le Boygenius, Julien Baker, Phoebe Bridgers e Lucy Dacus: belle, affiatate, “cazzute”. “the record” ci parla di tre voci diverse ma in armonia tra loro che alternano rock, folk, cuore e passione.

I live delle loro esibizioni che si trovano spulciando online, rendono ancora meglio l’idea ed il significato di questo album ed il successo che stanno avendo, anche se, ammetto che nutrivo aspettative ancora più alte.

2024, ti aspetto con ansia e carico di bella musica.

  1. James Blake – “Playing Robots Into Heaven”
  2. Colapesce e Dimartino – “Lux Eterna Beach”
  3. Grian Chatten – “Chaos for the Fly”
  4. Yves Tumor – “Praise A Lord Who Chews But Which Does Not Consume; (Or Simply, Hot Between Worlds)”
  5. Blonde Redhead – “Sit Down for Dinner”
  6. Puma Blue – “Holy Waters”
  7. Boygenius – “The Record”
  8. Lovegang126 – “Cristi e diavoli”
  9. Sufjan Stevens – “Javelin”
  10. Tirzah – “Ttrip9love…???”