Review

|Review| Tornano gli España Circo Este con “Machu Picchu”

Il nuovo disco degli España Circo Este esce il 6 novembre per Garrincha Dischi.

Sono passati tre anni da Scienze della Maleducazione e dopo un moltitudine di concerti mattissimi in giro per il mondo gli España Circo Este tornano con un nuovo lavoro: Machu Picchu.

Tornano con un lavoro inedito, perché anche quei vagabondi degli España Circo Este si sono dovuti arrendere alla pandemia, fermandosi per un po’. Ma nonostante lo stop forzato, o forse proprio grazie a questa nuova modalità di scrittura, il risultato è un freschissimo dipinto multicolore: un collage di viaggi e sonorità globali che ben descrive l’esperienza della band.

Marcello, cantante e frontman, racconta infatti:

Dopo tanto tempo passato a viaggiare e a suonare per il mondo abbiamo cominciato a farci delle domande e a chiederci di cosa avrebbero dovuto parlare le prossime canzoni. La risposta era molto più semplice di quanto immaginavamo, era sotto gli occhi: il viaggio! Quella cosa che per due anni ci ha portati lontano dall’Italia, a bordo di un furgone o di un aereo e ci ha fatto conoscere Paesi e persone.

L’album è prodotto dal sapiente Fabio Gargiulo (Lo Stato Sociale, Arisa, Canova, Eros Ramazzotti, La Rappresentante di Lista, Motta, ecc…), che si conferma fra i produttori migliori che il nostro Paese possa proporre al momento.

Gli España Circo Este ci regalano così otto canzoni di viaggio e da viaggio, che spaziano dalla carica di La mia Rivolta al languore di Cento Metri (“ogni 100 metri il mondo cambia” – come scrive lo scrittore cileno Roberto Bolaño), per passare dall’irresistibile ritmo in levare di È Da un Po’ che Aspetto il Mio Fra un Po’ ai delicatissimi archi di Canzone Per Un Mondo Meglio.

La band ci conferma lo stile che ha conquistato i fan in questi sette anni di attività: il “tango-punk”, con basi reggae, incursioni di cumbia e venature pop. 

“Si può scrivere futuro sulla faccia di chi ha perso la speranza, dentro agli occhi di chi non crede più alla sfida, che un’idea potrà smontare la tristezza”.

Ecco, allora io premo play,  faccio suonare il nuovo disco degli España Circo Este e mi sento meglio: una bella onda di buone vibrazioni, profumo di libertà e pura gioia che scalda l’anima. Non male, no?

di Veronica Boggini