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|Review| L’esperimento di Lobina fra cantautorato e indie pop

Cosa succede se prendiamo una cantautrice della storica tradizione genovese e la misceliamo con una buona dose di musica elettronica?

Molto probabilmente, il risultato si chiamerà Lobina: questa giovane cantautrice ligure ha pubblicato il suo EP di debutto, Clorofilla, dopo il singolo Molecole.

Lobina porta avanti un curioso esperimento: testi profondi e ben articolati montati su melodie electro-dance accattivanti e ballabili. Una voce fresca per cinque tracce davvero intriganti.

Fare musica negli anni Duemila non è facile e lo sa bene Lobina, che nel 2018 crea insieme a Jess (cantautrice genovese e amica) il #semprepiupoveritour:  un’occasione per farsi conoscere, unendo le forze e le energie per affermarsi come professioniste, per scardinare i preconcetti legati alla musica suonata come mero “hobby”. 

Dopo aver percorso in lungo e in largo l’Italia, in un tour che l’ha arricchita personalmente e artisticamente, nel 2019 l’incontro con il produttore Simone Carbone dà impulso alla registrazione di Clorofilla

L’indie pop italiano di Lobina convince: le tracce scorrono fluide e arrivano dirette e autentiche. Si fanno apprezzare fin dal primo ascolto. 

La melodia di Precipitare, il brano che apre il disco, ipnotizza con un’elettronica di stampo inglese e le sue tastiere spintissime. Seguono Molecole, utilizzato come singolo di anteprima all’EP, e Distanze. 

In un percorso che segna una caduta e la scoperta delle proprie fragilità, arriva poi il momento di ricominciare, ripartendo con più grinta di prima sulla strada della rigenerazione.

Come il sole dopo la pioggia, arriva  Leggera,  brano che vede la collaborazione di Marcello. Ma la canzone che veramente rappresenta Lobina sembra essere quella in chiusura all’EP, Caos:

Io invece ancora non lo so / Ancora no non mi conosco / E prendo treni, prendo aerei per cercarmi / E a volte mi trovo in uno specchio / A volte in un libro che ancora non ho letto.

Una ricerca di sé stessa non ancora terminata, un disordine nel quale solo la musica, forse, sembra riuscire a fare ordine. 

Clorofilla è un EP che si ascolta in un quarto d’ora: arrivati alla fine è impossibile non farlo riprendere da capo, tanto è piacevole. Se questi sono gli inizi di Lobina, beh, non c’è che augurarsi presto l’arrivo di un intero album con cui deliziare le nostre orecchie. 

di Veronica Boggini