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E shoegaze sia…[15] Giugno, trame estive e suoni avvolgenti

E Shoegaze sia ...In Her Eye

Giugno, trame estive e suoni avvolgenti.

E siamo già a metà anno, un anno già abbastanza soddisfacente vista l’ottima qualità di quello che ho fin qui recensito. E non si abbassa la qualità, anzi.

Questo mese lo apro con il primo lavoro dei Lunaires da Milano, ex Ivories e Jeunesse D’Ivorie.

Patrizia Tranchina e Danilo Carnevale ci offrono If All The Ice Melted, un lavoro liquido, notturno, ma luminoso allo stesso tempo.

Voce avvolgente, melodiosa che ti culla attraverso chitarre spaziali e pungenti per brani delicati e ballate degne della più raffinata new wave.

Unbound è brano cosmico, così come Nightfall, colonna sonora per un film sci-fi. The Hidden World vive di sussurri e synth misterici, così suadente e smaccatamente 80’s.

Un disco evocativo, mai banale perché elegante e suonato da chi sa come trattare la materia.

 

E dalla new wave passiamo invece ad altro genere che pure ci piace tanto.

Avevo accennato al primo singolo dei We Melt Chocolate, band proveniente da Firenze che debutterà il 28 di questo mese col suo primo album.

Everyjoy, primo singolo, ha già fatto capire i territori sui quali si muovono i nostri e 12 Hours conferma l’attitudine shoegaze e dream pop.

Elementi noise e chitarre siderali danno ampio respiro alla voce di Vanessa unendo il tutto con una produzione pulita e tendente ad esaltare le caratteristiche dei WMC per un brano che è una cavalcata sonora. L’italogaze, e il quarto volume del festival In A State Of Flux lo conferma, sta bene, anzi benissimo.

 

E shoegaze sia… di Dario Torre