Review

|Review| Lub Dub, A Toys Orchestra (Ala Bianca)

A Toys Orchestra

“Lub” e “Dub” sono i due suoni emessi dal cuore, gli stessi sopra i quali è stato costruito il settimo album in studio degli A Toys Orchestra.

Un disco, ed un ritorno quello degli A Toys Orchestra, atteso e sicuramente diverso dai suoi precedessori; in cui il pianoforte domina in buona parte delle sue undici tracce, simultaneamente riflessivo ed esplosivo.

L’open track – More than I need– ci anticipa parzialmente il mood dell’intero album, con un ritmo lento e cadenzato che permea l’animo di chi lo ascolta, catturando l’attenzione per i restanti tre quarti d’ora.

Sono A Toys Orchestra più pacati questi di Lub Dub, in particolare nella struggente “Show me your face” con un finale in cui un fischio e dei cori formano un’atmosfera epica.

Anche “Someone like you”, “Candies and Flowers” e “Dance Lady Dance” sono delle ballad, composte quasi esclusivamente da piano e voce, intense e trasognate. Di altro stampo sono brani come “Believe” di stampo chiaramente pop e la più tirata “Tiger claw”, brano molto prossimo a Butterfly Effect, mentre “My body is a lie” si muove sinuosamente accompagnata da piano elettrico e chitarra.

Tirando le somme, rispetto ai loro precedenti lavori, queste canzoni hanno forse meno appeal, ma dimostrano una continua e notevole maturazione della Moretto, De Angelis & soci.

Un capitolo a parte merita “Lub Dub”, il singolo apripista dell’omonimo album ed il suo momento più interessante. Il videoclip ci trasmette un messaggio tanto semplice quanto importante, mentre il brano è un lento crescendo, sostenuto da un basso incalzante e contornato dal piano prima e poi dai cori che ci accompagnano ad un finale con il cuore in gola.