Review

|Review| I Camillas, Discoteca rock (Trovarobato/Audioglobe)

Allucinazioni sotto forma di canzoni, ecco come sono (ri)tornati I Camillas!

Il loro nuovo album, dal titolo Discoteca Rock, è un tuffo nel passato, tra suoni e ritmi caotici.

Un disco senza ballate. Un disco da ballare, anche male”, è questa la premessa, la porta d’entrata alla festa dei Camillas che attraverso questi 18 brani, pieni di fantasia e gloria, vogliono far ballare e divertire.

I Camillas si sono formati nel 1964, ma solo dal 2004 iniziano a girare, viaggiare, in lungo e largo per la penisola. Festival, concerti, locali, club, che li rendono sempre più conosciuti e li portano in breve tempo a vivere il loro sogno, quello di portare la loro musica ad un ascolto e ad un pubblico sempre più ampio.

Nel 2018 arrivano grandi novità, infatti la loro canzone La macchina motivazionale diventa colonna sonora del film Tonno spiaggiato di Frank Matano e Matteo Martinez. Così Panico Concerti diventa la loro agenzia e il nuovo album, Discoteca Rock, esce  per l’etichetta Trovarobato.

Un disco concepito nel ’77, registrato nell’84, mixato nel ’93 e uscito nel 2018 . Un disco per chi allena tifoserie da mondiale, un disco per chi va al mare incazzato, un disco da pic nic sott’acqua.

Discoteca Rock è suonato da Zagor Camillas (tastiere e voce), Ruben Camillas (chitarra e voce) e Michael Camillas (batterie e produzione).

È un disco diverso, la musica, la tonalità, l’impronta è decisamente cambiata.

Echeggiano synth alternativi e i pezzi diventano frenetici, nervosi, aggressivi (come in Ossicine, Dracula, D’occhio gigante). Ma ci sono anche brani decisamente più calmi, dove si prende aria e si respira a pieni polmoni (Fresco, Il mare sopra e sotto, Le macchine dell’amore).

È un disco composto anche di qualche cover che si identifica con il gruppo. Con I Camillas il tempo sembra non essere mai passato.

Rieccoci lì, catapultati nel nostro miglior passato, rimaniamo alla festa con un drink in mano e nonostante la stanchezza continuiamo a saltellare fissando un ragazzo carino.

 

di Carlotta Tomaselli