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|Review| Il primo album di Chris Obehi per viaggiare con la mente

Il 20 marzo è uscito il primo album di Chris Obehi per 800A Records, dall’omonimo titolo “Obehi”.

In Obehi, che significa letteralmente “mano dell’angelo” in lingua esan, il cantautore nigeriano ci racconta cos’è la migrazione: il diritto alla libertà di movimento, ma al contempo le rinunce, gli amori lontani e la necessità di essere – e rimanere – umani.

Le nove tracce del disco, che spaziano dall’italiano all’esan al dialetto siciliano, ricostruiscono il viaggio di Chris Obehi dalla Nigeria all’Italia: cinque mesi attraverso l’Africa, fino in Libia e poi attraverso il Mediterraneo, per arrivare a Lampedusa.

Obehi si apre con Mama Africa, un’efficace melodia afrobeat che ci porta al di là del Mediterraneo e prova a farci capire il senso del movimento degli esseri umani e il ruolo che il mondo occidentale ha giocato.

Passando per 100% Amore, un vero e proprio inno, arriviamo a Mr. Oga: chiare influenze alla Tony Allen per un brano in lingua pidgin che pesca a piene mani nella cultura e nell’identità nigeriana di Chris.

Obehi non manca di parlare di amore: Fly Away, Walaho e Without you parlano infatti di diverse tipologie di rapporti.

A chiudere l’album vi sono poi la bellissima cover di Cu ti lu dissi, un brano della sicialiana Rosa Balistreri, interpretato in dialetto, e Non siamo pesci.

Quest’ultimo è un  “inno alla difesa dei diritti umani” come spiega l’artista, che con il brano intende “ricordare a chi ascolta di restare umani, di vivere liberamente nel rispetto degli altri e di abbattere confini di qualsiasi genere tra le persone”.

Obehi è un lavoro prezioso, distante dalla polarizzazione del dibattito sul tema, che fra pop, funk, ritmiche afro, reggae e chitarre e bassi grintosi ci offre una finestra privilegiata su un mondo così lontano dal nostro immaginario eppure così vicino e sensibile.

L’album è stato realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso, registrato da Francesco Vitaliti e Fabio Rizzo a Indigo (Palermo) e masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà.

Chris Obehi, che cura voci, basso e chitarra, è stato accompagnato da Ferdinando Piccoli alla batteria, Fabio Rizzo alla chitarra elettrica e Federico Mordino alle percussioni.

Partecipazioni speciali di Yannick Tiolo come seconda voce in Mama Africa, Donato Di Trapani al piano in Non siamo pesci e Stanblaze alla voce in 100% Amore.

 

di Veronica Boggini