Review

|Review| “Evidentemente no” è il nuovo disco di Pietro Berselli

Settembre: si rientra dalle ferie, ricominciano ad uscire i dischi, ricominciano tutte le uscite della DeAgostini in edicola, poi i buoni propositi, le agende, i bar che si infestano di freelance e la nostalgia.

Oggi esce Evidentemente no di Pietro Berselli.

Se siete tra quei pochi che si sono goduti l’estate senza neanche un rimorso, allora lasciate stare questo disco. Se invece siete tipi da amori estivi mai espressi, mondi interiori di cui nessuno sospetta niente, e sorrisi in spiaggia con relativa morte interiore, allora Evidentemente no è un disco che vi scuoterà come si deve.

 Pietro Berselli, cantautore bresciano che è stato adottato dalla scena padovana (e non a caso esce con Dischi Sotterranei, etichetta di Jesse The Faccio, Post Nebbia e Vipera), ci regala un delicato post-rock.

Testi in italiano, sinceri come uno schiaffo dal nostro migliore amico, senza suonare ridicolo, distante dalla scena attuale, senza suonare come quei gruppi di boomer che ci porta a vedere nostro padre nelle sagre di provincia.

Pietro Berselli è delicato, violento, ossimorico, intimo, urlato, sincero, semplice, bellissimo.

Evidentemente no suona come un nuovo capitolo per chi aveva già amato Orfeo l’ha fatto apposta, il disco d’esordio dell’ormai lontano 2016.

Ora ci sono meno metafore, meno giri di parole, Orfeo non è più un modo per parlare di un protagonista troppo debole e passionale, ma un lontano ricordo di un animo immaginario che avevamo da piccoli.

 Esattamente come i figli (è in arrivo una metafora un po’ cringe, preparatevi), i dischi vanno voluti, sentiti e fatti uscire al momento giusto.

Pietro Berselli sembra aver custodito rammarichi, segreti, sentimenti inconfessabili e qualche sassolino nella scarpa, in attesa di questo sconcertante 3 settembre.

Uno sfogo, una confessione, un nuovo album senz’altro da non perdere.