Review

|Review| Frah Quintale è tornato con Banzai (lato blu)

“Ma tornerò a starci dentro, perché ogni cosa ha il suo tempo”: con questo verso da “Contento”, Frah Quintale sembra quasi essere profetico nei confronti del suo stesso lavoro.

Nonostante da Regardez Moi sia passato diverso tempo e ci sia stato per molti mesi silenzio e mistero da parte dell’artista su ciò che sarebbe uscito, Frah Quintale ha nuovamente sorpreso i suoi ascoltatori, tornando alla ribalta con un album che di certo non passa inosservato.

Chi si aspettava, nel bene e nel male, un altro disco di hit immediate come il precedente, ha trovato qualcosa di completamente differente.

Nonostante tutto, Frah Quintale non ha scelto la via più facile riconfermando la sua vicinanza all’It-pop, ma ha cercato di mostrare anche lati diversi di se’ e del suo percorso artistico, grazie a pezzi ben studiati e ad una nuova maturità raggiunta a livello musicale.

Banzai è un doppio album, la prima parte, Banzai (Lato blu), è uscita il 26 giugno per Undamento e include i singoli già editi Contento Buio di giorno.

Ascoltando l’album nella sua interezza, ogni canzone risulta molto interessante per via della cura e della sperimentazione nel sound, meno radiofonico ma molto più particolare e completo rispetto alle precedenti.

Interessante è anche il leggero cambiamento nello stile di scrittura, che pur rimanendo sempre immediata e ricca di sensazioni ed immagini (una tra le caratteristiche che forse maggiormente abbiamo imparato ad apprezzare di Frah Quintale), è meno statica.

Una scrittura in grado di adattarsi alla diversa impostazione dei brani, andando a creare con le melodie un complesso omogeneo nonostante le differenze che le caratterizzano.

Di certo, i pezzi con maggiore “potenziale da hit” sono Lambada e Amarena, tra quelli che sin dal primo ascolto risultano più coinvolgenti, ma ad essere molto interessanti sono anche Allucinazione, in collaborazione con il collettivo Irbis 37, e Le cose sbagliate, ironica e molto simile per certi aspetti anche ad alcuni lavori precedenti.

L’album si apre con Intro (fogli colorati) e si chiude con Faccia della notte: due canzoni tra di loro differenti, ma entrambe quasi parlate, come brevi flussi di coscienza che introducono e concludono il viaggio all’interno della tracklist sintetizzandone le tematiche trattate.

Banzai (Lato blu) si distingue da molte altre uscite di questo periodo e, soprattutto, dai lavori più recenti di Frah; certamente una sorpresa, ma comunque un album interessante, che ha rivelato un’altra faccia, ancora poco conosciuta, del rapper bresciano.

Dopo questo cambiamento, possiamo solamente chiederci: cosa dobbiamo aspettarci dalle prossime uscite?

di Lucrezia Lauteri