Review

|Review| L’esordio di Lepre fuori dalle mode del momento

È uscito a maggio per Gelato label/Trovarobato, in distribuzione The Orchard.

Malato è il titolo del primo album di Lepre, il progetto di Lorenzo Lemme, cantante, batterista, percussionista e rumorista, che dopo l’esperienza con Le Sigarette insieme a Lucio Leoni debutta da solista.

Un esordio, dunque, ma particolarmente maturo. Un album piacevolissimo, quello di Lepre, che ci regala nove brani dalla semplicità disarmante.

Ad unire ciascuno di essi è la fine ricerca sonora, a cui contribuisce anche la maestria di Fabio Grande alla produzione.

Ambulanza, l’ultimo estratto, è una bellissima canzone d’amore, nostalgica al punto giusto eppure leggera, luminosa: ha tutte le potenzialità di fissarsi nel nostro cervello a vita, grazie al ritornello così musicale.

Malato fa un effetto strano: si parla di malessere fin dal titolo, eppure le canzoni nel complesso restituiscono quasi un senso di morbidezza, qualcosa di piacevole, o forse è solo l’impressione di essere compresi?

Parlando del suo disco, Lepre dice:

Questa idea del “Malato” mi affascina molto. Innanzitutto ha a che fare con il dolore e io credo che il dolore vada affrontato, esplorato, sdoganato, trattato
come un aspetto fondamentale del percorso di ogni individuo. Ci riguarda tutti, non si scappa.

La malattia spesso crea una condizione che può comportare isolamento e solitudine, due presupposti della creazione artistica. Che si tratti di una fase passeggera o di una irreversibile, in ogni caso ci si pone di fronte ad una verità che bisogna accettare se ci riesce. 

Finalmente un disco che rifugge dalle sirene della cultura pop dominante, che imperversa nei lavori di molti cantautori indie negli ultimi anni, per abbracciare con consapevolezza la sperimentazione.

Lepre è del resto un artista completo, con una lunga carriera alle spalle e la voglia di evadere da regole e registri comuni.

Come in Mezzo scemo, altro singolo che ha anticipato l’album, in cui le parole sono parte della ritmica (spazio nella mente / il mare aperto il cielo immenso / le montagne e il prato verde / non mi serve niente) e si innestano su una melodia audace, scattosa, di certo mai banale, che culmina in un finale trascinante.

La mia impressione è che Lepre in questo lavoro si sia divertito: è cresciuto anagraficamente e musicalmente e si è sentito finalmente pronto al salto. Il risultato è senza dubbio uno fra i lavori più interessanti degli ultimi mesi.

Altamente consigliato, non ci resta che ascoltarcelo live, ad esempio qui:

4 luglio – Roma @ Teatro Quarticciolo – Rassegna ‘Sempre più fuori’

5 luglio – Torino @ Off Topic – Cantautori in canottiera

8 luglio – Montespertoli (FI) @ Piazza del Popolo – RockUnMonte

di Veronica Boggini