Review

|Review| Missincat, 10 (Listen Collective/Uma Records)

È uscito a settembre il nuovo album, dal titolo “10″, di Missincat, all’anagrafe Caterina Barbieri.

Si tratta di un disco scritto in italiano, un ritorno alle origini per la cantautrice e produttrice che ha intrapreso un lungo viaggio per ritrovarsi come artista ed essere umano.

Il lungo viaggio intrapreso è stato non solo per ritrovarsi ma, anche e soprattutto, per accettarsi. Missincat, che vive a Berlino da ormai più di 10 anni, non ha perso la delicatezza e l’eleganza che da sempre l’ha contraddistinta. La ricordiamo bene nella dolcissima Capita insieme a Dente, un gioiellino dell’indie italiano.

Il titolo numerico del disco non è stato scelto a caso, dieci significa molte cose.

10 simboleggia l’eterno ricominciare, l’atto del rinascere. Ogni rinascita prevede una morte: lasciare uno stato che ti apparteneva in precedenza per trovarne uno nuovo, diverso.

I brani sono tutti intimi come i testi, dolore, delusione e malinconia. La cantautrice apre gli occhi su un mondo pieno di persone che assumono un aspetto nuovo. Segreti e bugie come nelle migliori (o peggiori) storie d’amore.

Anche la scelta di tornare alla lingua madre per comporre, è un simbolo di rinascita personale senza nascondersi dietro una lingua che non le appartiene.

Il mondo sonoro e la produzione rispecchiano ancora una volta l’approccio libero e non convenzionale di Missincat, la voce inconfondibile di Caterina è ancora una volta al centro della produzione, un disco con una sonorità magica e unica nel suo genere.

Analizzando il disco percepiamo che Oggi no, prima traccia, è una richiesta d’aiuto e di ascolto, come se la cantante parlasse della sua esperienza, uno sfogo che continua in Per un’ora e Più vicino. Tutti i testi dell’album, composto da 9 brani, seguono un percorso emotivo, personale e profondo dell’artista. Come una Dea dove si chiede “se non era un gioco com’è che allora ho perso?” fino ad arrivare a Mare, l’ultima traccia del disco, che spiazza e chiude il cerchio di confidenze sentimentali della musicista.

10 è stato registrato e prodotto tra lo studio dell’artista a Berlino e quello di Philipp Milner, in una cascina del Wendland, un lavoro che è durato quasi tre anni.

L’intensità è la cosa che emerge di più da questo lavoro, frutto di passione e vita. Un lavoro di cristallo, capace di sciogliersi e sgretolarsi a seconda dell’emotività con cui si ascolta.

Un applauso delicato, per non rovinare l’atmosfera, a Missincat.

 

di Carlotta Tomaselli