Review

|Review| MOMO.: I Was Told To Be Quiet (Deusamora Records/distr. Audioglobe)

L’8 novembre è uscito il nuovo disco di MOMO. “I was told to be quiet”, dieci brani originali, suonati e registrati a Los Angeles.

Marcelo Frota, in arte MOMO., brasiliano residente a Lisbona, fa percepire le sue origini in tutti i suoi brani, la bossa nova e la samba in primis, ma vi è anche una vena malinconica nei brani tipica della saudade portoghese.

Introspezione e sentimento sono alla base di questo album che sa emozionare, un disco dal gusto vintage, che però non vuole essere solo un richiamo al passato, poiché le musiche hanno anche forti influenze moderne, tipiche dell’indie contemporaneo.

Le composizioni in portoghese, inglese e francese, descrivono il suo lato più sognante (Higher Ground), quello più intimo (For I Am Just a Reckless Child) e anche il suo lato più solare (Diz a verdade).

Non a caso, questi tre brani sono i singoli scelti dall’artista per anticipare l’uscita dell’album.

MOMO. nel 2006 ha pubblicato il suo primo album da solista A estetica do rabisco, un lavoro influenzato dalla musica psichedelica brasiliana anni ’70. Un disco acclamato e sostenuto, soprattutto oltreoceano.

I brani presenti in questo nuovo disco hanno un’anima più intima e riservata, ma hanno anche un lato psichedelico e più audace, ballate ritmate che conquistano attraverso un crescendo di suoni.

Nel disco, MOMO. presenta un elenco raffinato di collaboratori. Tra le partnership nella scrittura delle composizioni troviamo Wado, Thiago Camelo e Ana Lomelino (Maeana).

In studio insieme a lui sono presenti Regis Damasceno (basso) e Marco Benevento (piano, synth, archi synth), oltre a Tom Biller, che oltre a suonare il basso synth firma la produzione dell’album.

Gli arrangiamenti sono meravigliosi, dolci e suadenti, MOMO. in I was told to be quiet riesce a creare immagini e sensazioni in ogni ascoltatore, un lavoro ben riuscito, un artista di talento.

di Carlotta Tomaselli