Review

|Review| Incubi senza Horror di Una Giornata Infausta, “che dolci follie”!

Sperimentazione. È certamente questo il principio che domina l’album del quintetto abruzzese Una giornata infausta, Incubi senza horror.

Pubblicato lo scorso 10 Maggio e anticipato dai singoli Un viaggio infinito e Il televideo, l’album è frutto di lunghe jam session che hanno visto il contributo artistico di tutti i membri della band.

Traccia dopo traccia, si svelano le loro varie anime: si spazia dal progressive rock al post rock, passando per le sonorità evocative prodotte dal synth e per ritmi progressivamente più ruvidi.

Le liriche sono complesse, profonde, dure. Il cantato in italiano non le sminuisce e si rivela inaspettatamente efficace.

Il primo brano, Il lampionaio di Breslavia, introduce subito l’ascoltatore in un clima di inquieta ambientazione gotica, tra pianoforti e chitarre.

 Ma il ritmo si fa subito più energico e intenso con Sisma e Un viaggio infinito: colpiscono l’ermetismo e l’originalità di metrica e metafore.

Il televideo, con la sua anima progressive espressa dell’evoluzione delle tastiere, è una polemica verso la Tv che trae show da ogni notizia, a differenze delle rimpiante verità sintetiche del televideo.

Il lato più melodico emerge in Diverse dimensioni, che canta le distanze emotive create dalle incomprensioni nei rapporti: distanze cosmiche che si traducono in mancanze.

Apparire denuncia la civiltà delle maschere in cui oggi siamo costretti a vivere e da cui è necessario allontanarsi, mentre Virulenta ha un ritmo alto, che vuol essere quasi feroce, come suggerisce lo stesso titolo.

A tratti lenta e malinconica è Viene consumato. Ad essere consumato è il mondo, il suo ossigeno e il suo silenzio.

Neromantico tradisce quelli che sono alcuni dei riferimenti musicali della band. I suoni sono morbidi, ma il tono è inquieto, laconico, dannato.

Slacol sembra allontanarsi da quanto finora ascoltato. Solo strumentale costringe a rallentare, ad eccezione della coerente scarica di energia finale.

L’album termina con Nibiru contro Melancholia, divertente e ironica. Nibiru e Melancholia sono i pianeti, sempre più grandi e vicini, che impatteranno la terra.

Quando il cielo si farà granato loro si disporranno a cerchio per assistere all’epilogo.

 E voi?

 

di Maria Francesca Gentile