Review

|Review| Le canzoni che sarebbero dovute uscire un tot di anni fa di Vanbasten

Il primo ricordo che ho di Vanbasten è di un’estate di circa due anni fa, ad una serata a Villa Ada, il Roma Brucia.

Anche se i palchi erano molti e si stavano esibendo diversi artisti, nel momento in cui Vanbasten ha cominciato a cantare, tutta la folla si è radunata intorno a lui, me compresa.

È passato diverso tempo, ma continuo a ritenere che Vanbasten sia uno degli artisti più interessanti in circolazione in questo momento.

L’energia, la potenza, la capacità di tenere il palco e conquistare pienamente l’attenzione di chi ascolta non sono caratteristiche che tutti possiedono, soprattutto accompagnate dalla sua particolare scrittura.

Questa forza espressiva è uno degli elementi essenziali di Canzoni che sarebbero dovute uscire tot anni fa, l’album dove sono racchiusi i singoli usciti nel corso degli ultimi due anni oltre a diverse nuove canzoni.

La sonorità del disco è in alcuni casi molto vicina al post punk, con arrangiamenti elettronici uniti  ad un cantato serrato e spigoloso.

Su alcuni pezzi troviamo invece una melodia più classica, in grado di far emergere anche un lato differente dell’artista.

Il lavoro di Vanbasten sembra quindi dividersi in due: una prima parte più forte, aggressiva, ed una seconda più calma, meditata.

Una nota malinconica è spesso presente, oltre al diretto realismo dei racconti, che vengono narrati per quello che effettivamente sono, senza essere dietro ad un velo di metafore, in alcuni casi utile, ma che avrebbe portato in queste canzoni solamente la perdita di uno dei loro aspetti più intriganti.

Non ci sono brani  meno interessanti rispetto ad altri, anche se una menzione d’onore va sicuramente fatta a Mascara, Pallonate, Canadair ed Eurospin.

di Lucrezia Lauteri